Concorso internazionale di idee – PRIMO PREMIO
localizzazione Ozzano dell’Emilia (BO)
superficie 30 Ha
ente banditore Comune di Ozzano dell’Emilia
importo 2.000.000 euro
anno 2010
con LAMBER + LAMBER, INOUT architettura e TASCA Studio
Il progetto valorizza il sito archeologico della storica città romana di Claterna, situata sulla via Emilia ad est del capoluogo emiliano, con l’obiettivo di creare un parco integrato tra attività di scavo, socialità per la comunità locale, accessibilità al territorio e sviluppo della conoscenza tecnico-scientifica. Le tracce antiche, la struttura agricola basata sulla centuriazione e gli ambiti di scavo costituiscono la maglia strutturale del parco. Variabili invece sono la presenza e la dimensione degli ambiti di scavo, il sistema di percorsi che li connettono, le aree dedicate ad attività didattiche e di laboratorio all’aperto. Temporanei sono gli spazi dedicati ad eventi, spettacoli, attività ricreative.
Il suolo è ricoperto con tappeti di graminacee dall’apparato radicale superficiale, scelta che non entra in conflitto con la scarsa profondità delle strutture archeologiche e che garantisce un’altissima flessibilità nella definizione degli spazi: ricavare nuovi vuoti e percorrenze implica la semplice operazione di sfalcio. Gli antichi tracciati vengono ritagliati dal volume piantumato, strutturando il sistema fisso di percorrenza del parco. L’area esterna al limite della città antica, ma interna al limite del parco viene trattata a prato fiorito a bassa manutenzione. La presenza di tale manto erboso enfatizza la percezione della storica estensione di Claterna e al contempo individua un’area per le attività ricreative del parco urbano. La seconda maglia che incide con tagli sottili e profondi il volume di graminacee è quella agricola del sistema di scoline. Tagli che consentono una percorrenza minuta e secondaria del parco, aprono visuali profonde verso il paesaggio circostante e incorniciano al visitatore le emergenze del territorio. Gli ambiti di scavo invece si configurano come stanze a cielo aperto, vuote o piene, perimetrate da masse di vegetazione. Una volta terminata la fase di scavo, il settore interessato può essere lasciato aperto e protetto con la realizzazione di coperture in caso di rilevanti ritrovamenti archeologici; oppure ricoperto al termine dell’indagine con graminacee basse e segnalato con la presenza di un totem che racconta i tempi, le modalità di scavo e i risultati della specifica ricerca archeologica; infine le aree che a seguito di uno scavo si rivelano prive di interesse archeologico, offrono l’opportunità di ricavare nuovi spazi di sosta e svago, ispessendo e arricchendo la struttura del parco urbano, anche attraverso la piantumazione di essenze con apparato radicale profondo. Il racconto del luogo è puntualmente esplicitato da differenti tipologie di totem, realizzati in acciaio arrugginito e con differenti dimensioni:
Totem paesaggistici: posti ai limiti del parco, segnalano interessanti punti panoramici e raccontano al visitatore la struttura del territorio.
Totem punti notevoli: individuano incroci tra percorsi storici e nuovi aiutando la comprensione del sito oltre che l’orientamento all’interno del parco.
Totem scavo: posti in corrispondenza di aree interessate da scavi ormai conclusi, raccontano lo sviluppo e i risultati della ricerca archeologica.
Al fine di esplicitare l’appartenenza della via Emilia all’ambito archeologico, si interviene sul trattamento dell’asfalto e dei margini stradali attraverso un progetto complessivo di comunicazione visiva del parco, anche sulla limitrofa A14. Un’esplicita segnaletica marca gli accessi e i nuovi attraversamenti.
Il progetto prevede la ristrutturazione degli edifici presenti sull’area e dislocati in due punti strategici che coincidono con gli ingressi al parco. Il programma prevede servizi ai visitatori, spazi espositivi e per conferenze, laboratori di ricerca e formazione.