Luogo: Roncastaldo, Loiano (Bologna, Italia)
Team di progetto: arch. Luca Ladinetti, arch. Anna Branzanti, arch. Alejandra Osorio Restrepo, arch. Riccardo Bozzini
Cliente: privato
Fotografie: Marcello Mariana
Fase di progetto: gennaio 2020 – marzo 2021
Fase di costruzione: giugno 2021 – giugno 2023
Area di progetto: 3.730 mq
Superficie costruita: 150 mq
Progetto strutture: ing. Emanuele Fornalè
Progetto impianti: Per. Ind. Lorenzo Vecchi
Demolizioni e fondazioni: F.lli Lorenzini s.r.l.
Impresa costruttrice e impianti: Prosapio Patrick Service s.r.l.
Serramenti: Nuova Zamagna
Arredi su misura: Rabatto s.r.l.
Finiture: Delisari Materia Design s.r.l.s.
Collocata ai margini di un piccolissimo borgo dell’Appennino bolognese, a 750 metri di altitudine, la casa si inserisce in un contesto paesaggistico di carattere tipicamente agricolo. Il progetto nasce con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra la tradizione costruttiva del luogo e un linguaggio architettonico contemporaneo.
L’edificio sorge al posto di un fabbricato degli anni Settanta la cui demolizione e ricostruzione hanno richiesto una profonda riflessione che tenesse anche conto delle imposizioni normative e della particolare orografia del terreno. L’altezza imposta, la volumetria definita e la distanza dalla strada rurale adiacente erano infatti vincoli stringenti che hanno contribuito a condurre la progettazione verso una soluzione essenziale e funzionale. Il risultato è un volume geometrico netto, che reinterpreta in chiave moderna la classica copertura a falda inclinata, tipica delle case dell’Appennino. La sagoma viene spezzata e declinata in due corpi distinti, creando un gioco di forme che richiama il contesto senza cedere alla semplice riproduzione del vernacolare.
L’architettura si caratterizza per il suo involucro nero monocromatico, una scelta radicale che permette alla casa di fondersi con l’ambiente naturale e al tempo stesso di emergere e distinguersi. L’autorimessa, separata dal volume principale ma collegata da un portico, introduce un elemento di mimesi con la natura: un reticolo metallico destinato a ospitare piante rampicanti, ammorbidendo le geometrie e riducendo di fatto l’impatto visivo. La scelta di materiali permeabili per i percorsi esterni – ghiaia drenante e terreno stabilizzato – evita la rigidità degli spazi artificiali e mantiene un rapporto diretto tra casa e suolo. Nessun marciapiede perimetrale: l’edificio emerge direttamente dalla terra, in una continuità visiva e materica con il suolo.
Sul fronte costruttivo, il progetto sposa soluzioni tecnologiche rivolte alla sostenibilità: pareti in X-LAM e solai in legno lamellare, un sistema che alleggerisce la struttura e si adatta quindi alla scarsa resistenza del terreno. L’isolamento in fibra di legno migliora l’efficienza energetica, mentre i pannelli fotovoltaici (che alimentano una batteria) e il sistema di recupero delle acque piovane completano una visione ecologica integrata.
Gli interni riflettono un’estetica essenziale. Il piano terra si apre verso la vallata a Ovest attraverso una grande vetrata, lasciando che la luce diventi il vero protagonista dello spazio. Il piano superiore è pensato per la massima funzionalità: due camere (facilmente trasformabili in tre) e un bagno, organizzati con un approccio minimale per amplificare la percezione dello spazio. Le ampie superfici vetrate dissolvono il confine tra interno ed esterno, trasformando l’abitazione in un osservatorio sulla natura circostante.